Lo Shakhtar Donetsk una squadra ben allenata dal proprio coach, Luis Castro, che è riuscito a imprimere determinati dettami tattici e ha sviluppato una strategia vincente. Lo Shakhtar ha una rosa molto interessante, con alcune individualità abili a non sprecare palloni, gestendo la pressione avversaria. Ed è questo il piano strategico di Luis Castro, che gli ha permesso di fare scacco matto in casa dei 3 volte campioni delle ultime 5 Champions League, il Real Madrid. Il portiere Trubin, giovanissimo, ha mostrato anche una certa spavalderia pure attraverso il gioco con i piedi. I due terzini sono veloci: quello sinistro è più abile nella gestione del pallone in fase di possesso, mentre quello destro ha più caratteristiche di spinta. I due difensori centrali sono veloci e anche molto fisici, oltre ad avere una certa sicurezza con la palla fra i piedi. Il mediano Maycon, pure, è abile a sostenere la manovra e nel passare il pallone. I due centrocampisti: Maycon e Marcos Antonio sono molto tecnici e hanno spiccate qualità offensive, oltre a garantire una buona qualità in fase di non possesso. I due esterni: Solomon e Tete sono rapidi e hanno anche una buona dote nel dribbling (soprattutto il primo). L’attaccante centrale, Dentinho, è abilissimo nel legare il gioco e rappresenta il riferimento di questa squadra, data la sua mobilità lungo tutto il fronte.
Sistemi di gioco
Base: 1-4-1-4-1
Fase di possesso: 1-3-1-3-1-2
Fase di non possesso: 1-4-3-2-1/1-4-5-1/1-6-3-1
FASE DI POSSESSO:
Costruzione e sviluppo
In fase di costruzione, con palla al portiere, si cerca costantemente di iniziare l’azione dal basso. Raramente si va al lancio lungo sull’attaccante (prevalentemente nel settore di destra). La scelta costante è di passare il pallone ad uno dei DC che si aprono, con Maycon che si abbassa quasi sulla loro linea per tentare la Salida Lavolpiana e garantire almeno una parità numerica centrale (superiorità se il mediano non viene seguito in pressing). I due terzini si pongono in maniera asimmetrica fra di loro, con quello destro più alto (sulla linea dei centrocampisti), mentre il sinistro rimane a sostegno della manovra per aiutare la circolazione della palla. Lo Shakhtar rispetta il principio di gioco di passare la palla per attirare gli avversari, quindi effettua questo giro palla difensivo, per provocare e cercare di portare più avversari nella propria metà campo. Tutto questo con l’aiuto anche di una delle due mezzali che a turno si abbassano in base alla zona del pallone (se è a destra, scende Marlos, se è a sinistra, lo fa Marcos Antonio). Lo scopo è quello di cercare di prendere alle spalle il blocco di pressione avversaria, per andare a pescare con un attacco diretto: la mezzala opposta che si muove alle spalle delle linee di pressing, o un esterno per poi cercare di sviluppare il gioco sul suo lato. Si può pescare anche l’attaccante centrale che con i suoi movimenti concede una linea di passaggio profonda per ricevere, nel caso in cui sono impedite le due soluzioni sopracitate (le preferite dello Shakhtar, visto che alzare la palla su Dentinho significa anche avere buone possibilità di perderla, data la miglior struttura fisica dei difensori avversari).

Talvolta il giro palla difensivo viene svolto con Marlos che va a prendere il posto del terzino destro che è salito (generando una rotazione), per cercare di dare qualità alla circolazione del pallone e tentare sempre di non provare lanci lunghi inutili, se non sono a servire le opzioni studiate. Il portiere è considerato parte attiva, infatti in qualche circostanza è lui a pescare la mezzala posta dietro la prima linea di pressione. I 3 centrocampisti sono ben scaglionati, cercando di stare su 3 linee diverse. Il mediano, come detto, resta quasi ad altezza linea dei DC, una delle due mezzali aiuta la costruzione stando più alta di Maycon e l’altra si muove alle spalle del blocco di pressione. La fase di sviluppo avviene diversamente a seconda del luogo in cui viene calciato il pallone da dietro. Quando si supera la prima linea di pressione, pescando sempre la mezzala, i due esterni stringono la loro posizione, andando anche avanti, per consentire l’avanzata dei terzini e l’attaccante viene incontro, rifugiandosi nello spazio fra le linee. Così i due esterni vengono ad essere i terminali più alti. La giocata costante è quella di provare una combinazione centrale, per poi andare ad alternare il fronte del gioco. Quando il gioco si svolge sull’esterno (quasi sempre a sinistra), il terzino opposto si ferma cercando di non salire e restare invece a sostegno, mentre sul lato forte l’esterno basso avanza. Così facendo, si forma un triangolo laterale: Terzino-Attaccante centrale-Esterno. L’AC infatti si allarga e i 3 danno vita a dei veri e propri cambi di posizione con delle rotazioni. Quando avviene questo, la mezzala di parte va ad attaccare la zona centrale per dare una soluzione in rifinitura.
Rifinitura e finalizzazione
La zona di rifinitura viene presidiata costantemente dall’AC con i suoi movimenti a venire in contro, mentre gli esterni stanno più alti e si accentrano. Anche la mezzala in zona palla entra in zona di rifinitura. Si cerca di entrare in area di rigore con la soluzione dell’attacco diretto, oppure tramite un 1 vs 1 sull’esterno, per poi rientrare ed andare a chiudere, sul lato debole, attraverso un’imbucata, oppure un traversone. Con l’attacco diretto viene pescata la mezzala che si lancia in profondità, andando ad attaccare lo spazio creato dai 2 DC avversari che vengono attratti fuori dall’attaccante con il suo movimento ad andare incontro al pallone. L’1 vs 1 avviene principalmente sulla sinistra, grazie al terzino e all’esterno, abili in questa circostanza, per poi chiudere sempre sul lato debole.
La fase di transizione positiva avviene con i contropiedi rapidi ed un cambio fase veloce fra i calciatori, da difensiva a offensiva. In particolare, nell’azione postata in foto, si nota chiaramente come dopo un recupero palla a centrocampo, lo Shakhtar porta ben 6 calciatori nell’area di rigore avversaria. L’azione si sviluppa in base alle situazioni, ma la preferenza era cercare di approfittarsi degli errori di posizione della difesa avversaria, con galoppate palla al piede di chi recuperava il pallone, seguito a sua volta in maniera rapida e veloce dai suoi compagni di squadra.

Quando il pallone viene riconquistato dalla difesa, l’attaccante centrale effettua uno smarcamento cercando di attirare su di sé la pressione dei difensori avversari.
FASE DI NON POSSESSO:
Lo Shakhtar non osa fare ricorso al pressing offensivo, privilegiando il principio di mettersi con un blocco ad altezza intermedia, per poi iniziare a pressare i portatori di palla avversari solo dall’attaccante, quando il gioco è ancora fermo a centrocampo. In caso di passaggi arretrati, lo Shakhtar si pone con un 1-4-3-2-1 come da figura.

La loro preferenza è quella di indirizzare gli avversari sull’esterno, dato che i centrocampisti sono abilissimi a chiudere i corridoi centrali (le due mezzali bloccano il passaggio negli half spaces, mentre il mediano nella zona di mezzo). La linea è scaglionata, dato che il mediano è leggermente più basso proprio per cercare di fare maggiore filtro. L’esterno lato palla cerca di chiudere la linea più pericolosa sulla sua fascia, consentendo agli avversari un passaggio inutile, oppure ad andare al cambio gioco sul lato debole. Quando l’avversario sviluppa gioco sulla fascia laterale, inizia la pressione (sempre supportata bene dalla difesa). Solitamente ad uscire sull’avversario si alternano l’esterno e la mezzala di parte, con il mediano che accorcia per poter garantire una superiorità numerica sulla fascia. Il terzino rimane stretto, posizionandosi molto vicino ai difensori, consentendo alla linea difensiva una copertura più adeguata. Quando l’esterno alto è in ritardo nel rientro, esce il terzino sul portatore di palla, con la linea difensiva che continua a scappare all’indietro ed il mediano va a coprire lo spazio arretrato sul lato, mentre la mezzala corre a posizionarsi più centralmente. Lo scopo dello Shakhtar è sempre quello di portare l’avversario nella zona dove ha più densità di uomini, anche perché è più semplice poi poter organizzare i raddoppi esterni. La preferenza dei centrocampisti è sempre quella di coprire gli spazi, proprio per cercare di non far arrivare i rifornimenti giusti agli avversari. La linea difensiva ha un sistema di marcature a zona, con riferimento forte sulla palla, cercando sempre di stare molto corta e stretta con gli altri reparti, per poi scalare con facilità in caso di un cambio gioco. Raramente la linea difensiva è aggressiva sugli attaccanti, anche quando ricevono palla tra le linee: cercano di accorciare solo quando è strettamente necessario. Questo perché le linee di centrocampo e di difesa sono veramente molto corte, quindi gli attaccanti avversari possono essere pressati già dai mediani nel caso in cui sarebbe potuto giungere a loro il pallone. Il sistema di gioco privilegiato nella fase di non possesso è l’1-4-5-1 con una linea di centrocampo leggermente scaglionata.
La fase di transizione negativa è svolta cercando sempre di ripiegare all’indietro una volta che viene persa palla. Si registrano veramente pochissimi tentativi di immediata riconquista, poiché la preferenza dello Shakhtar è cercare sempre di ricomporre il blocco difensivo pianificato e tentare di non sfaldarlo mai troppo.
ANALISI SWOT
Punti di forza:
- Ottima compattezza difensiva
- Attaccante centrale sempre molto bravo nei movimenti per cercare di dare fastidio ai difensori centrali
- Giro palla quasi sempre sicuro nonostante un pressing feroce dell’avversario
- Buone individualità nell’1vs1
Punti deboli:
- Reparti molto stretti che concedono tanto spazio sull’esterno
- In qualche circostanza l’esterno destro ha tardato nei ripiegamenti difensivi
- Marlos ha la tendenza a portare troppo il pallone
salve Giuseppe Duca
sono un vostro fan perché fate le tattiche con grande passione e grande chiarezza perché ci raccontate a noi che vediamo questi articoli come un allenatore riesce a vincere anche tramite al proprio gioco.
Ti volevo fare una richiesta, non è che puoi fare il Villareal di Unai Emery, il Galatasaray di Fatih Terim, l’olanda di Frank de Boer, il Barcellona del Tata Martino, il Marsiglia di Villas Boas, il Napoli di Rafa Benitez?
Grazie
Salve signor duca,mi può fare l’analisi sul Napoli di donadoni? La ringrazio già adesso