Il Torino si presenta al Barbera da favorita con i suoi 11 punti frutto di 3 vittorie e 2 pareggi, mentre il Palermo con i suoi 6 punti detiene la diciassettesima posizione della classifica alla pari con il Pescara.
Mihajlovic schiera il consueto 4-3-3 con Hart in porta, Zappacosta, Rossettini, Castan e Barreca che compongono la linea difensiva, Valdifiori posizionato come vertice basso di centrocampo, mentre Benassi e Baselli agiscono da mezz’ali, in attacco le due ali sono Iago Falque e Ljajic, con Belotti schierato da punta centrale.
Fase di possesso:
In fase di costruzione i due centrali del Torino cercano di scaricare la palla al vertice basso del centrocampo, in questo caso Valdifiori, che poi apre il gioco sulle fasce per uno dei due terzini. Questi ultimi giocano sempre molto alti e cercano con insistenza la sovrapposizione dietro gli esterni d’attacco. Belotti, che è fondamentale tanto in area di rigore quanto in fase di costruzione, cerca spesso di accorciare staccandosi dalla linea difensiva effettuando il classico movimento da “pivot” come nel calcio a 5. In questo modo il numero 9 del Torino riesce a creare spazi preziosi per la sua squadra come in occasione del primo gol di Ljajic o del gol del 3-1 di Benassi.
Una particolarità del 4-3-3 di mister Mihajlovic e’ la libertà di svariare dei due esterni d’attacco, Ljajic e Iago Falque, il primo ha anche compiti di regia in quanto nel momento in cui la squadra ha difficoltà nel costruire si abbassa a ricevere palla fino a sotto la linea del centrocampo. Una caratteristica che li accomuna è quella di spostarsi spesso nella fascia di competenza del compagno, per giocare nello stretto e creare superiorità numerica.
Fase di non possesso:
La fase di non possesso del Torino si basa su pochi ma chiari principi tattici. La squadra adotta diverse soluzioni differenti in corrispondenza delle varie fasi di gara; alternando momenti di pressing alto ad un atteggiamento più attendista. Il principio costante che si può trovare è la pressione portata dal terzino o dall’esterno di competenza nei confronti del terzino avversario quando ha la palla. Da qui i granata hanno diverse opzioni: o fa seguito un accompagnamento generale dei compagni portato ad avere densità in zona palla.
Oppure una remissività dei centrocampisti che non vanno in pressione sulla palla ma preferiscono temporeggiare. Quando si difende nella propria metà campo invece, il Torino si dispone con un 4-5-1 abbassando Ljajic e Iago Falque sulla linea dei centrocampisti e con Belotti che rimane l’unico uomo sopra la linea della palla il lavoro della squadra granata è caratterizzata dal fatto di seguire a uomo i movimenti di taglio e smarcamento degli avversari negli ultimi 25 metri di campo. A differenza della fase di pressing che viene attuata dai granata in maniera abbastanza efficace, la fase di non possesso ordinario può essere riscontrata come un punto debole della squadra di Mihajlovic, in quanto difetti di comunicazione tra i giocatori o errori individuali aprono dei varchi per gli avversari.