Il gioco del calcio sta raggiungendo traguardi impressionanti in tutto il mondo. Paesi dove fino a poco tempo fa la cultura di questo sport non era così sviluppata, sono ad ora in forte crescita per quanto riguarda questa disciplina. La concorrenza aumenta e l’Europa che detiene ancora “il calcio che conta”, così denominato da numerosi critici, deve adesso affiancare nazioni come la Cina e l’America. Sono appunto tanti i calciatori passati per i campionati maggiori europei che oggi esprimono il loro calcio dall’altra parte del mondo guadagnando inoltre ingaggi importanti.
Negli Stati Uniti questa crescita è stata davvero esponenziale. La Major League Soccer (MLS) nasce nel 1988, quando agli USA venne assegnata l’organizzazione dei Mondiali del 1994. Eppure in quel periodo non esisteva nessun campionato di calcio, visto il fallimento della North America Soccer League (NASL). Proprio per questo motivo la FIFA determinò l’istituzione di una lega professionistica. L’annuncio avvenne nel 1993, ma il primo campionato non si svolse prima del 1996 con risultati tutt’altro che incoraggianti, considerando inoltre che si disputavano le partite in stadi di Football o baseball. Ma è il 2007 il vero anno di svolta nella storia della MLS: in primis grazie all’adesione di Toronto, prima squadra canadese che venne inglobata dalla lega; e successivamente, venne introdotta la “Designated player rule”, ovvero una deroga al sistema del “salary cap”. Si trattava di una legge ad personam per consentire ai Los Angeles Galaxy di ingaggiare David Beckham. Una rivoluzione totale per il movimento statunitense, che portò il calcio alla ribalta sui media sportivi nazionali e anche internazionali.
Rispetto alle 10 squadre che originariamente prendevano parte alla MLS, il numero di club si è raddoppiato e, come per gli altri sport americani, non esistono promozioni o retrocessioni. Le squadre sono divise in due conference, la “Western Conference” e la “Eastern Conference”, in base alla loro posizione geografica. Lo svolgimento del torneo avviene in due fasi. La prima fase è la stagione regolare, in cui ogni squadra disputa 34 partite, 17 in casa e 17 fuori. Il campionato non si svolge con la formula dell’andata e ritorno ma ogni club incontra gli altri un numero variabile di volte: dalla stagione 2015 ogni squadra incontrerà una volta le squadre dell’altra conference, tre volte sei squadre della propria conference e due volte le restanti tre squadre della propria conference. Vengono assegnati tre punti per ogni vittoria e un punto per ogni pareggio. Le prime due squadre di ogni conference si qualificano direttamente per i play-off, mentre le squadre dal terzo al sesto posto disputano uno spareggio in partita secca. Le otto squadre così qualificate danno vita a dei play-off per stabilire la vincitrice del campionato. Vengono disputati incontri di andata e ritorno nei quarti di finale e nelle semifinali, mentre la finale è in gara unica. Dal 2012 la finale si disputa sul campo della formazione meglio piazzatasi nel corso della stagione regolare. Le prime due edizioni sono state vinte dal D.C. United, mentre il record di titoli appartiene ai Los Angeles Galaxy, che hanno vinto il campionato per 5 volte nella loro storia.
Una delle squadre che sta ottenendo grandi risultati in MLS è proprio il TORONTO FC allenata da Greg Vanney ex difensore della nazionale di calcio statunitense ritiratosi nel 2008 con un passato anche nei Los Angeles Galaxy. Vanney è alla guida del club canadese dal 2014.
IL TFC si trova in testa alla classifica del Gruppo Est; non possiede un gran palmares eppure gode di 6 “Canadian Championship”, 4 “Voyageurs cap” e due qualificazioni alle fasi finali della MLS disputando nel 2016 per la prima volta nella storia, la finale.
Ad ogni modo la squadra di Vanney si trova in questa stagione a pari punti in testa alla classifica del Gruppo Est assieme ai Chicago Fire.
Giocatori di buon livello fanno parte della rosa dei “Reds”, tra cui una vecchia conoscenza del calcio italiano, la “formica atomica” Sebastian Giovinco. L’ex Juventino è diventato in MlS l’uomo dei Record riuscendo nel 2015 a vincere con la maglia del Toronto, il “Golden Boot”, miglior marcatore e miglior assist-man e premiato inoltre come miglior debuttante e giocatore dell’anno.
Passiamo ora alla descrizione del gioco del TFC:
Il Toronto si presenta con un sistema di gioco di base 3-5-2 o, meno usato, il 4-4-2.
FASE DI POSSESSO (Costruzione, Sviluppo, Rifinitura, Finalizzazione)
In fase di costruzione il gioco parte spesso dai centrali di difesa o dal centrale di centrocampo (Bradley – Cheyrou) che riceve il pallone tra i difensori centrali per poi smistarlo sulle fasce laterali.
La squadra decide alle volte di sfruttare anche il rinvio lungo del portiere: in questo modo si cerca uno tra i due attaccanti che va incontro al pallone e l’altro che attacca la profondità. Si lavora di conseguenza sulle seconde palle, per poter riorganizzare il gioco o addirittura tentare combinazioni verso la porta avversaria.
In fase di sviluppo il centrale di centrocampo decide di allargare il gioco sulle fasce laterali:
Gli esterni sono sempre serviti sulla corsa e possono decidere se effettuare giocate individuali (1vs1; dribbling), trovare triangolazioni con il compagno che si muove tra le linee avversarie in zona di rifinitura, o andare con tempi di gioco brevi al cross o al traversone per servire i compagni in area di rigore avversaria.
Il centrale inoltre, prima ancora di servire gli esterni può decidere di aspettare anche il movimento in contro di uno dei compagni più avanzati, che gioca tra le linee avversarie di difesa e centrocampo. Sarà infatti quest’ultimo, passati ormai in zona di rifinitura, a giocare il pallone a suo piacimento, effettuando passaggi filtranti sul taglio degli attaccanti diretti verso la porta avversaria;
Oppure giocare il pallone sulla corsa degli esterni che in questo caso saranno pronti per concludere l’azione con dei cross o dei traversoni a servire i compagni ben posizionati in area di rigore, come anticipato precedentemente.
I goal infatti arrivano quasi sempre sui passaggi alti o rasoterra da parte degli esterni (sx. Morrow, Morgan Mavinga; dx. Edwards, Alseth, Endoh, Beitashour). Vi sono anche combinazioni fra gli attaccanti (Giovinco – Altidore – Hamilton) che con giocate veloci arrivano facilmente di fronte al portiere avversario. È importante sottolineare che la squadra quando è in fase di possesso, usa tempi di gioco brevi ed è capace di far circolare velocemente il pallone e spostare il gioco da sinistra a destra del campo e viceversa.
Il TFC si rende pericoloso inoltre anche su palle inattive dal momento che sia Vasquez ma soprattutto Giovinco, sono abili tiratori.
TRANSIZIONE OFFENSIVA
In transizione offensiva, una volta recuperato il pallone si cerca subito l’uomo in smarcamento preventivo che va a posizionarsi usualmente lungo le zone laterali così da dare ampiezza al gioco e possibilità ai compagni in ripartenza, di riposizionarsi tra i reparti. Questi smarcamenti sono effettuati spesso dalle due punte ma a seconda dell’azione anche tra gli esterni o le mezz’ali.
L’uomo smarcato inoltre, una volta ricevuto il pallone ha facoltà di trovare un passaggio semplice per riordinare e ricostruire l’azione di gioco; portare avanti l’azione con delle giocate individuali; o cercare il compagno involato verso la porta avversaria.
FASE DI NON POSSESSO
In fase difensiva il sistema di gioco del TFC diventa 4-4-2 / 4-3-1-2 o 5-3-2.
A seconda delle azioni gli attaccanti svolgono quasi sempre degli smarcamenti preventivi.
Gli esterni sono uno dei punti di forza di questa squadra. Oltre a partecipare attivamente in fase di possesso, durante la fase difensiva svolgono un ruolo importantissimo, effettuando diagonali di copertura (quinto uomo in difesa), raddoppi sistematici e pressione sui portatori di palla avversari.
Possono esserci degli scambi di posizioni tra la linea di copertura creata dal centrocampo e quella creata dalla difesa: infatti vi è sempre un uomo che marca l’avversario in ricezione del pallone e un altro che prende il suo posto in fase di copertura.
La squadra inoltre riesce a concedere poche giocate mantenendo spazi stretti tra i reparti chiudendo qualsiasi linea di passaggio costringendo l’avversario a giocate individuali o a tornare in fase di impostazione.
TRANSIZIONE DIFENSIVA
In transizione difensiva la squadra adotta un sistema “ibrido/misto” in quanto una volta perso il pallone, gli uomini più vicini al portatore avversario cercano subito di riaggredirlo per riconquistare velocemente la sfera; contemporaneamente la difesa in marcatura preventiva, “scappa” sull’avanzamento avversario.
CONCLUSIONE
Il Toronto FC è una squadra di qualità per quanto riguarda la tattica collettiva ed individuale. Vanney ha lavorato parecchio su questi aspetti negli ultimi anni migliorando sempre più. Tutti i giocatori dai titolari a chi subentra dalla panchina svolgono al meglio il proprio compito. Il valore in più di questa squadra sono certamente gli esterni con il loro spirito di sacrificio e al notevole dispendio di energie in tutte le fasi del gioco. I giocatori di qualità inoltre, non mancano e il club possiede tutte le carte in regola per regalare ai propri tifosi un’altra grande stagione.